(Cooper 2010, Milieu 2014)
Il romanzo I diavoli di via Padova racconta un mosaico di umanità bruciante, che parla lingue diverse, nel quale si condivide l’integrazione mentre si fanno i conti con le contraddizioni e le difficoltà di una periferia ruvida, tra povertà e desideri di riscatto, vite perdute e speranze.
L’occhio del protagonista, Tes, un flâneur che vagabonda per il quartiere, conduce il lettore negli anfratti dell’animo degli abitanti di questo angolo sorprendente di mondo, nei bar gestiti da cinesi e frequentati già dal mattino da latinos e nordafricani, negli empori degli indiani e dei bengalesi aperti fino a notte fonda, nella case di ringhiera fatiscenti dove vivono i pusher, i trans, i tossici, i fantasmi dei clandestini. Storie dure, segnate da alcol, violenza, droga, azzardo, miseria, nelle quali si aprono scorci di fratellanza, amore e poesia.
Tutti i personaggi del libro sono ispirati a persone reali, alle quali è stato dato un nome di fantasia. Anche fatti ed episodi, più o meno noti, sono per la maggior parte accaduti davvero.