Di Arnaldo Gesmundo e Matteo Speroni
Arnaldo, soprannominato dalla stampa Jess il bandito, non ha vissuto solo quell’esperienza, la sua esistenza è impregnata di avventura e storia, 50 anni di cronaca italiana ed “etica criminale”.
Jess si racconta in questa biografia, scritta a quattro mani con Matteo Speroni, autore milanese da sempre attento ai quartieri più periferici e vivi della città. Arnaldo, oggi un tranquillo pensionato, ricostruisce la sua vita come metafora di una generazione perduta, dalla Milano popolare degli anni bui del fascismo all’immediato secondo Dopoguerra, con via Padova come paradigma sociale di quell’epoca e della città in continuo mutamento. La vita di strada, la vecchia mala milanese, la violenza cruda della guerra, dal rito iniziatico della fuga giovanile a Marsiglia, altro luogo simbolo, alla voglia di rivalsa dei primi furti, fino agli spettacolari assalti alle fortezze del denaro, banche e furgoni portavalori, la sua specialità. Una parte dell’opera ripercorre le terribili vicende di cui Gesmundo fu diretto protagonista nelle galere di tutta Italia, dagli anni del boom economico fino alle rivolte carcerarie degli anni Settanta, con analisi approfondite e mai banali, degne di un criminologo, senza fare sconti a nessuno. Storie di vita e malavita, arricchite da un importante documento inedito: il carteggio tra Arnaldo Gesmundo e Franco di Bella, storico capocronista del Corriere della Sera.
La prefazione del libro è di Antonio Di Bella.